La leggenda di san Giuliano l'Ospitaliere
Gustave Flaubert
Traduzione e cura di Roberto Michilli
In copertina: Julien tue son père et sa mère dans son propre lit. Dettaglio della vetrata di san Giuliano l'ospitaliere (Xiii secolo), deambulatorio nord della cattedrale notre-dame di rouen. Centre de documentation de l'architecture et du patrimoine, rouen.
pp. 488 | 14x21 | 978-88-94860-92-4
La Légende de Saint Julien l'Hospitalier nasconde tumultuosi abissi sotto la sua superficiale impassibilità: abissi di cui Flaubert era senza dubbio in gran parte inconsapevole e che non avrebbe certo voluto i suoi lettori scoprissero. Da qui il totale rifiuto di lasciar cadere accenni o lasciare indizi su cosa può giacere sotto l'apparente quiete e distacco e l'impeccabile controllo della forma. In questo senso, è probabilmente l'opera più enigmatica di Flaubert, la più resistente a rendere esplicito un suo recondito significato.
Alan William Raitt
La leggenda di san Giuliano l'Ospitaliere è, come scrivono Proust e Joyce, la più perfetta delle opere di Flaubert, e quindi il capolavoro assoluto di uno che scrisse solo capolavori. Assomiglia a un ingenuo racconto di fate, ma la sua trasparenza e la sua semplicità sono solo apparenti, e lo smalto di miniatura da codice medievale nasconde in realtà un testo complesso, febbrile, enigmatico, ambiguo e crudele, e proprio per questo coinvolgente, indecifrabile, inquietante. Un testo che permette di scrutare negli abissi dell'opera e della vita di Flaubert, e forse non solo della sua.
Senza la pretesa di fornirne una interpretazione esaustiva, questo libro vuole invitare a una sua lettura attenta, penetrante, non ingenua, che permetta se non altro di intuirne le profondità e di cogliere almeno qualcuno dei suoi molteplici aspetti nascosti.