Presa d'atto e, insieme, elogio di una sconfitta, questo libro di versi è il giornale di bordo di una circumnavigazione (conclusasi con un naufragio) intorno a quell'isola mai completamente esplorata che è la poesia: consuntivo sincero e spietato di una lunga permanenza sulla stessa.
La scrittura de Il poeta è un clandestino può definirsi una scrittura dove le questioni metaletterarie si intrecciano ai temi poetici dando vita a un discorso lucido e razionale; l'autore è, infatti, prevalentemente impegnato a indagare e analizzare, ora con maggiore evidenza ora in modo piú sotteso, le ragioni della stessa poesia, la quale, peraltro, si presta a una duplice lettura, o meglio a due livelli di interpretazione: il primo destinato ad una ristretta élite, ovvero agli stessi addetti ai lavori; l'altro, grazie all'apparente semplicità del dettato e dei codici popolari che lo contraddistinguono, a un presunto piú esteso pubblico di lettori.