La Grande Guerra e gli abruzzesi sono al centro della ricerca storica di Alfredo Fiorani.
Buone ragioni per accostarsi alla lettura del saggio L'immortalità delle vittimele offre Enzo Fimiani, che ne ha curato la prefazione.
Nelle pagine del libro l'Autore cerca di tracciare, seppure sinteticamente, l'impatto che il primo conflitto mondiale 1915-1918 ebbe sull'Abruzzo e sui tanti giovani che per esso sacrificarono la propria esistenza. Attraverso memorie, testimonianze, resoconti Fiorani ha rintracciato legami e situazioni inimmaginabili che quel conflitto assurdo rese possibile, al di là del dolore che strinse tutti nell'aspirazione di riconsegnare l'Italia agli italiani.
G. D'Annunzio, B. Croce, N. Sauro, G. Volpe, E. Hemingway sono solo alcune delle figure che per motivi più disparati si accostarono alla terra d'Abruzzo.
Un libro che guarda dentro e fuori delle trincee, che s'intrattiene sui campi dell'onore e sul fronte interno con particolare riguardo ai tanti fanti abruzzesi o semplicemente agli abruzzesi che, pur nell'anonimato, per ragioni diverse si distinsero e contribuirono a conseguire la Vittoria senza cedere mai il passo né alla paura né all'indifferenza.